Fiore e Restauri 4(2) - Nardullese 6(2)

"questi siamo noi! chi prega, chi si toglie le scarpe, chi non guarda, chi trema, chi non pensa a nulla...tutti in quel cerchietto di centrocampo, riuniti da una fase "nuova" ai nardullesi, quella che brutalmente chiamano lotteria. ma a me non piace chiamarla così perchè ai rigori vince il migliore. ci tenevo a partire col mio monologo dalla fine; dalla parata del magico Ball, dai 4 rigori perfetti e dall'urlo liberatorio dei protagonisti di questa sfida che vale la semifinale."


Spinta da un pregara pungente e da sfottò civili ma efficaci, la Nardullese scende in campo motivata e concentrata, attuando un modulo 2-3-1 collaudato nel numero ma non negli elementi. Infatti Dario-Nicolò-Bastè con le dovute sostituzioni di Accio-Angelo-Vito risulta deleterio per gli avversari che non riescono a costruire e quindi a concludere un'azione. La difesa regge benissimo e non soffre più di tanto. Ball due paratone e null'altro.
L'attacco affidato a Cacio è un po' "scarno" (non per via dei kg persi) e poco incisivo, infatti il gol viene da un calcio da fermo sporcato da Dario in rete.
Poi finisce il primo tempo in vantaggio, Cacio rimane negli spogliatoi per cambiare gli scarpini e per "rifiatare", in quei minuti non cambia il modulo, ma cambiano i centrocampisti che lasciano sfilare facilmente l'azione avversaria e quindi cambia anche il risultato. Ma non per tanto, perchè poco dopo è Nicolò a riportarci in vantaggio con un gollonzo.
Rientra Cacio, ma Stefano è in panca quando pareggiano nuovamente per la solita disattenzione (grave da un punto di vista tecnico). Il pareggio viene da un calcio di rigore concesso facilmente da un arbitro attento e preciso.
Questo a dimostrazione che il modulo l'abbiamo azzeccato, ma spesso (almeno nelle fasi finali) bisogna ponderare meglio le sostituzioni.
Qui non intendo dire che ci sono gli intoccabili, ma si creano degli equilibri che devono essere mossi con delicatezza per non far crollare il castello di carte.
La Nardullese, per più di metà del secondo tempo, attacca come per agguantare il pareggio, convinti quasi tutti che stessimo in svantaggio (il gollonzo l'ha visto solo l'arbitro), e di poco non raggiunge la vittoria con scambi al limite tra Cacio e Stefano, e con una punizione di Cacio che il portiere respinge in angolo.
Triplice fischio e lotteria dei rigori.
Come accennato nel post precedente non è una lotteria ma una gara a chi è più concentrato. E questa concentrazione la trovano nell'ordine Vito, Dario, Nicolò, Cacio e naturalmente il grandissimo Ball che manda in confusione i due tiratori finali che falliscono. Festa grande e grido liberatorio per tutti.

Ball 9 questa squadra gli ha segnato troppi rigori, lui si incazza e gliene para due decisivi, non ricordo di aver avuto un portiere simile (anche in carriera).

Ciccio 7- buona prestazione è utile la sua prestanza fisica, ma l'errore sul gol è grave.

Dimas 7 perfetto e concentrato, non spreca una palla anche nelle ripartenze.

Kikko 7+ come i due colleghi, con un pizzico di visione in più, se lo ascoltassimo per battere le punizioni dal limite sarebbe meglio.

Vito 8 un vero mattatore e grinta da vendere.

Nicolò 8 il gol del secondo vantaggio è nulla rispetto al rigore impeccabile.

Dario 8+ due gol che valgono la qualificazione non bastano a spiegare quanto lavoro fa sulla fascia.

Accio 7 il miglior Acciani scende in campo, pilotato sempre dalla panchina e da Ball che grida incessantemente AIUTATELOOOO!!!.

Angelo 8 capitano mio capitano, si toglie le scarpe prima di battere il rigore sapendo di non essere chiamato in causa perchè avrebbe battuto dopo l'undicesimo (cacasott).

Stefano 8+ non segna neanche un gol e non gli permettiamo di tirare il rigore, ma quello che mi ha impressionato è stata una diagonale difensiva impeccabile e ripartenze memorabili

Cacio 78kg il fatto che non incida da diverse giornate non significa tanto, lotta su ogni palla e cerca l'assist per stefano, che non conclude per un soffio.

Le donne in tribuna 10. e questo lo dovevo soprattutto a chi mi incitava senza capire cosa stessi facendo.