giovedì 9 novembre 2006

INNO DELLA NOSTRA SQUADRA

Cari compagni, visto che ormai la nostra squadra gode di fama mondiale, mi sono sentito in dovere di pubblicare il nostro inno, portatore di alti valori, ma soprattutto fonte di grande motivazione per noi tutti.
Spero che tutti voi possiate andarne fieri:

L'UCCELLO

Era d'agosto, e un povero uccelletto,
ferito dalla fionda d'un maschietto,
andò per riposare l'ala offesa
sulla finestra di una chiesa.

Dalla tendina di un confessionale
il parroco intravide l'animale
ma, pressato dal ministero urgente,
continuò a confessar la gente.

Mentre in ginocchio oppure a sedere
diceva ogni fedele le preghiere,
una donna, notato l'uccelletto,
lo prese e, al caldo, se lo mise in petto.

A un tratto un cinguettio
ruppe il silenzio "cip cip ciocip"
rise qualcuno, e il prete, a quel rumore
il ruolo abbandonò del confessore.

Smunto in viso peggio della pece
si arrampicò sul pulpito, poi fece:
"Fratelli, chi ha l'uccello, per favore,
vada fuori dal tempio del signore".

I maschi, stupiti a tal parole,
lenti si accinserto ad alzar le suole,
ma il prete, a quell'errore madornale,
"Fermi" gridò "mi sono espresso male!

Rientrate tutti e statemi a sentire,
sol chi ha preso l'uccello deve uscire"
La testa bassa e le corone in mano
cento donne si alzarono pian piano.

Ma mentre se ne andavano talora,
il buon prete gridò: "Sbagliato ho ancora!
Rientrate tutte quante figlie amate
ch'io non volevo dir quel che pensate."

Poi riprese:"Già dissi e torno a dire
che sol chi ha preso l'uccello deve uscire,
ma mi rivolgo con voce chiara e tesa
sol a chi l'uccello ha preso in chiesa."


A tale detto e nello stesso istante
le monache si alzaron tutte quante
quindi col viso pieno di rossore
lasciarono la chiesa del signore.

"Oh, santa Vergine!" esclamò il buon prete
"Sorelle, orsù, rientrate e state quiete!
Or vedrò di riparare o miei signori
all'infinita serie degli errori.

Vi assicuro, m'è testimone iddio
che questo solo è il pensiero mio:
senza rumore e piano piano
esca soltanto chi ha l'uccello in mano."

Una fanciulla, che col fidanzato
s'era messa in un angolo appartato,
a tal frase balbettò col viso smorto:
"Che ti dicevo? Hai visto? Se n'è accorto!"



Il Nannì Procu

1 commento:

Papa_Di_Naso_I ha detto...

Questo è un inno all'amore...

TI AMO NARDULLESE!!!